Ed eccomi tornato nuovamente a parlare di retrogaming in territorio Coreano. Le regole di mercato? Le medesime! Tutto quello che non è Made In Korea che se ne resti pure a casa propria! Ma naturalmente come tutte le leggi, volente o nolente, possono essere raggirate favorevolmente.
Così come Nintendo “chiese” (ndr. Pagò) Hyundai per la distribuzione del suo Comboy/Super Comboy (NES e SNES), Samsung si prese la sua parte targata SEGA, proprio come abbiamo visto per il Sega Saturn, o meglio, il Samsung Saturn.
A parte il nome “modificato”in Super Alladin Boy (che senza il “Super” fù il nome dato al Master System), di fatto la macchina restava tale e quale nelle funzioni e soprattutto nel parco titoli. La tipologia delle confezioni rimaneva invariata, box in plastica con copertina trasparente.
Lo stile delle cover si suddivideva in due categorie, first party, ovvero giochi realizzati direttamente da SEGA e i third party, giochi realizzati da altre compagnie. I first party, come Sonic 3 e Sonic Collection, venivano proposti con copertina frontale “full cover artwork”, mentre i third party venivano proposti con copertina a cornice bianca e cover del gioco al suo interno.
Alcune di queste confezioni first party, come appunto per Sonic 3, non erano internamente marchiate con logo “SEGA” ma bensì utilizzavano il logo del Samsung Super Alladin Boy, indicando quindi che parte della produzione, probabilmente, era stata realizzata in territorio Coreano, proprio come era successo per la TEC TOY, in Brasile.
La tipologia della cartuccia era di formato Giapponese. Il più delle volte il gioco all’interno era la versione NTSC USA o direttamente, senza traduzioni, la versione Giapponese stessa.
Il retro della cartuccia elencava le solite note d’avviso, naturalmente trascritte in Coreano, in aggiunta del logo SAMSUNG direttamente stampato sulla scocca della cartuccia, solo ed esclusivamente per i giochi first party.
Il retro del box di Sonic 3, con l’unica e sola indicazione di SEGA e licenza annessa, applicata come bollino cartaceo e nemmeno stampata su copertina! Ammetto che mi è balenata l’ìdea di qualche addetto SAMSUNG, in un sotterraneo segreto di massima sicurezza, passare ore ed ore ad applicare adesivi “illegalmente”… ironico.
Il manuale del gioco era di formato classico Giapponese, all’interno completamente in Bianco/Nero, tipologia scelta per tutte le edizioni dei giochi, sia first party che non.
Ed ecco un box “standard” dei giochi Third Party, in questo caso ONDAL JANGUN “Ragazzo Prodigio”, da noi conosciuto come Mystical Defender, mentre in Giappone come Kujakuō 2: Geneijō (孔雀王2)
Ondal Jaggun è uno dei pochi titoli in mio possesso a cui è stata fatta una completa traduzione, in game, del gioco in lingua Coreana. La possibilità che ve ne siano altri, trattandosi di un titolo third party, è sicuramente remota.
Ed infine le costine dei giochi, partendo dall’alto: Logo Samsung Super Alladin Boy, codice prodotto con indicazione grandezza del gioco in MB, nome del gioco e logo “mistico” a cui purtroppo non ho reperito nessuna informazione in merito.
A cura di Manuele “TheDeath”
16PICSEL 2016