MegaDrive 3 TecToy Brazil

In passato vi avevo già accennato quanto TecToy fosse fuori da ogni canone produttivo, non solo commercializzò due versioni del primo modello MegaDrive dando vita ad un “numero 2” tutto loro, ma camuffò anche l’ultimo modello prodotto, quello che tutti noi conosciamo bene come “MegaDrive 2” in realtà nel territorio brasiliano era il MegaDrive 3, con qualche piccola variante annessa.

La versione che ho reperito, grazie ad un mio amico, è la penultima variante che è stata prodotta dall’azienda. Inizialmente il modello era identico a quello Europeo/Americano, ma dopo alcune revisioni ci fù un sostanzioso rinnovamento “hardware” tale che l’alimentazione, rispetto a prima, fù addirittura integrata all’interno della console stessa.

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Questo è uno degli ultimi “bundle” che includeva vari giochi a seconda della versione, nel mio caso il gioco incluso era Sonic 2. Si potevano trovare bundle con: Mortal Kombat 3,  Street Fighter 2, Virtua Racing oppure quello con una cartuccia 6in1.

Successivamente a questo modello arrivò il Super Mega Drive 3, che includeva 2 controller da 6 tasti e l’ultimissimo gioco Show Do Milhao (una specie di Chi Vuol Essere Milionario nostrano) che uscì addirittura nel 2001 e fù l’ultimo gioco ufficiale per MegaDrive in territorio Brasiliano. Dopo questo modello arrivarono le versioni Grigie senza lo slot cartucce ma con giochi integrati, e così via, ma è un altra storia..

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Sul retro della confezione ci sono diversi screenshot inerenti maggiorparte a giochi per 32x o MegaCD. Questo modello era tra l’altro l’ultimo a supportare il MegaCd tramite l’espansione laterale, che fù rimossa in tutti i modelli successivi.

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Il contenuto della confezione, che include un solo controller a 3 tasti.

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Questa versione ha alcune differenze rispetto ai classici modelli che sono arrivati da noi nei negozi. Grazie ad una nuova revisione hardware questo modello ha incorporato l’alimentatore con presa a muro non rimovibile, inoltre ha un selettore tra 110V e 220V in ingresso per ovviare alcuni cambi di tensione all’interno delle varie regioni del paese.

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Come tutti i prodotti TecToy anche questo modello ha le scocche stampate con le diciture di produzione nelal zona Manaus (Amazzonia)

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Infine ci sono le solite cose “standard” come il manuale delle istruzioni della console e del gioco, i foglietti di sicurezza informativi, il Sega Club nazionale e un bel poster di Virtua Fighter per MEGA32x, chiamato così in Brasile.

Alla Prossima

A cura di Manuele “TheDeath”

16PICSEL2019-2020

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Il MegaDrive Asiatico “d’oro” Parte 4

Il tempo passa, e le versioni Asiatiche, come sin da quando iniziai ad interessarmene, si trovano sempre meno. Ci sono dei titoli tra i quali ero addirittura arrivato ad un punto di credere fossero solo delle voci di corridoio e che realmente non furuno mai pubblicati.

Dopo aver reperito diversi giochi (trovate tutto nella Parte1, Parte2 e Parte3) ho comunque avuto modo di trovarne altri, tra cui 2 titoli veramente molto rari da reperire.

Tra i più recenti, nonchè tra i più rari, World Heroes 1. Inizialmente questo titolo era uscito esclusivamente per il territorio Americano ed era stato convertito, sotto licenza Adk/Snk, da “Sega Midwest Studio“. Questo studio ha pubblicato due titoli, NHL95 e World Heroes, successivamente è stato chiuso ed inglobato in altri studi Sega. Una conversione ORRENDA, il gioco risulta quasi ingiocabile e le animazioni sono tagliate e terribili a vedersi. Strano che lo abbiano chiuso, non trovate?

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Restando in tema di Picchiaduro ad incontri, il bellissimo Eternal Champions. Uno dei picchiaduro più riusciti ed esclusivi per il territorio Sega Mega Drive (nonchè MegaCD, dove in primis lo giocai). La versione asiatica è davvero difficile da trovare, ma la cosa più assurda (spesso è poi cosi) l’ho reperito da una persona che abita poco distante da casa mia e per un prezzo quasi irrisorio.

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Ho poi trovato The Ottifants e Captain Planet. Ambedue sono dei platform a scorrimento che condividono la stessa sorte, ovvero che sono dei giochi dimenticabili. I platform belli, su Mega Drive, sono ben altri (Ristar, ad esempio).

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E Infine un pò di motori. G-LOC Air Battle, un titolo abbastanza comune nel parco Pal-Asia ma che anch’esso mi mancava. Il gioco sinceramente non l’ho nemmeno provato (non è proprio il mio genere, eccezione per After Burner e Galaxy Force).

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Per ultimo Virtua Racing, con la sua unica e particolare custodia/cartuccia in versione Grigio Chiaro. Ai tempi in cui uscì non lo avevo, ma sicuramente per quel periodo e per quel titolo era qualcosa di inarrivabile, che sapeva proprio di “futuro” dei videogiochi.

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Me ne mancano ancora parecchi, chissà se avrò la fortuna di riuscire a trovarli tutti. Ci voglio provare con tutto me stesso, ma sono già a buona punto dell’opera!

A cura di “Manuele” TheDeath

16PICSEL2019

Sega MegaDrive 2017 TECTOY Re-Launch!

Quando le cose capitano proprio a puntino.

Se mezzo mondo impazzava per il rilascio imminente del Super Nintendo Mini, dopo il grande successo del Nintendo mini l’anno prima, in Brasile si pensava a tutt’altro. Qui, dove aveva sempre regnato SEGA come periferica ludica di prima categoria, la celebrazione dei 30 anni di collaborazione tra TECTOY e la stessa casa del famoso porco spino blu, era imminente.

Questa notizia, non solo era carica di nostalgia per tutto il territorio brasiliano, ma portava con sè qualcosa di unico, proprio come Nintendo, commercializzando una versione commemorativa del tanto amato Sega MegaDrive.

 

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Dopo una presentazione alla stampa nazionale, con tanto di rappresentanti storici di ambo i marchi (tra cui Tsurumi Naoya, vice presidente di Sega/Sammy Holdings), fù presentata la prima console “prototipo” pre-commercio, e con gran sorpresa dei presenti, non si trattava di una versione “mini” secondo alcuni rumors che circolarono settimane prima, ma di una replica 1:1 con alcuni accorgimenti.

Non potevo farmela scappare… e grazie ad un venditore brasiliano su ebay, sono riuscito a reperirne una, in versione ancora “più speciale”.

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Mi è stata gentilmente ( o, comodamente?) spedita con la scatola di spedizione utilizzata dalla TecToy stessa. Questo modello poteva essere acquistato esclusivamente ONLINE sul sito web della TecToy al prezzo di 449Real Brasiliani, attualmente 117Euro al cambio.

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Nonostante sia già in possesso di un modello Brasiliano originale di quell’epoca, non ho potuto effettivamente confrontare le differenze con questo nuovissimo modello, a causa della mia versione, denominata Sega Mega Drive II, commercializzata anni dopo per illudere la clientela in una nuova versione, ma che sostanzialmente rimaneva identica al primo modello.

Ci sono comunque delle differenze a dir poco palesi, come la descrizione sul retro, che riassume una specie di “mitologia” di questa console, oppure la presenza di una scheda Micro SD contentente 22 Giochi, roba decisamente odierna.

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Un ulteriore particolarità di questa versione era la possibilità, per chi avesse effettuato il pre-ordine, di poter ricevere la console con una serigrafia riportante il proprio Nome e Cognome, preceduto da una sigla che trascriveva “Questo modello è stato creato per”.

Nel mio caso, la console è serigrafata per un certo “Rodrigo Miranda“, che non ho avuto modo di sapere chi fosse, in quanto il venditore faceva da tramite di vendita. Questo particolare rende davvero unico il modello che ho ricevuto, così come chiunque abbia effettuato il pre-ordine e che abbia deciso di farsi trascrivere il nome sopra.

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All’interno della confezione, la console è imballata in modo atipico e non presenta cartone o polistirolo pre-formato. Questo tipo di imballo risulta molto precario ed è facile che la console esca dagli incavi sui lati, cosa che mi è naturalmente successa alla prima apertura (ed aggravata sicuramente dai corrieri che l’hanno trasportata).

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Questa nuova versione ha una scocca in plastica davvero molto bella e solida, risulta nero/opaco al tatto e alla vista, discostandosi dalla brillantezza dei modelli originali dell’epoca. Leggerissima in mano, ma una buona plastica in generale.

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Nel retro è indicato la zona di produzione, medesima sin dalle prime produzioni del Master System, il logo TecToy con indicazione di voltaggio accettato, per finire, molto ironicamente (??), i dettagli hardware della macchina.

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Questo modello ha diversi squilibri per quanto riguarda i pregi e i difetti.

In primis, dovuto sicuramente ad un risparmio all’osso, non è compatibile con Sega Mega CD (non presenta nemmeno lo slot ad apertura), con il Master System Converter, con Sega 32X e nemmeno con i giochi SVP (Sega Virtua Processor) come ad esempio, Virtua Racing. Il suo utilizzo è esclusivamente dedicato ai “normali” giochi su cartuccia e su MicroSD in formato ROM.

Per standardizzare la modalità di visualizzazione, stando anche a quanto dichiarato, ovvero per rendere il modello “che ricordi” quello vecchio, presenta esclusivamente un formato in video composito. Niente HDMI o RGB, rendendo la qualità video della console con una dei peggiori formati disponibili sia all’epoca che al giorno d’oggi. Purtroppo da questo lato, sicuramente tra i più importanti, questa nuova versione rende l’esperienza visiva di pessimo gusto.

Per risollevare un pò il “morale”, la console ha incorporato tutto quello che necessita in ambito di alimentazione, includendo al suo interno e incorporandola nella console stessa, voltaggio in ingresso sia a 110V che a 220V, rendendola compatibile per qualunque territorio, incluso america e giappone. Niente più mattoni pesanti da collegare alla presa di corrente.

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La console, come abbiamo già detto, è compatibile con cartucce “normali” e presenta uno slot modificato, creato per alloggiare sia i giochi americani, giapponesi e così via, senza alcun blocco regionale.

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La scheda MicroSD inclusa, che contiene 22 Titoli, è fabbricata in Brasile, come riporta la scritta sulla scheda. Nonostante tutte le parti di plastica siano state prodotte in casa, la componentistica hardware, come oramai di consueto, è tutta Made in China.

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Chiaramente oltre alla console è incluso un controller, a 3 tasti, di fattura discutibile, come ne potete trovare a milioni su Aliexpress o Bangood, gli amazon cinesi. Forse qualcosa in più di quest’ultimi, ma ben lontano dai controller originali d’epoca.

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E infine il cavo composito, possibilmente il più economico mai prodotto nella storia.

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Per la parte cartacea è incluso un piccolo manuale in bianco e nero, molto semplice ma descrittivo, sull’utilizzo e le precauzioni della macchina.

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e un foglio A4, firmato da Stefano Arnhold, presidente amministrativo, con vari ringraziamenti per l’acquisto da parte di affezionati, nostalgici e chi più ne ha ne metta.

Tirando due somme, devo ammettere che nonostante sia un bellissimo pezzo commemorativo da collezione, più che da utilizzo, è stato prodotto con poca cura e con minimo sforzo. Sono ben lontani gli anni in cui TECTOY, orgoglioso marchio brasiliano, produceva e commercializzava tutto il reparto SEGA nel suo territorio, offrendo qualità pari al vero e proprio stesso produttore/ideatore primario, Sega Japan e Sega Of America.

Purtroppo devo assegnare a questa iniziativa un secondo posto “tirato”, perchè è proprio grazie al fatto dell’anniversario, della licenza e della collaborazione con SEGA stessa che questo prodotto sarebbe dovuto uscire con alti standard qualitativi, proprio come Nintendo e i suoi bellissimi mini modelli. Se non fosse stato per tutto questo, ne avrei sicuramente parlato come se si trattasse di un ennesimo clone dalla cina, esattamente come il Sega Genesis 3, una console che vuole commemorare qualcosa, ma che infine non fà altro che ricordarci quanto era bello quel periodo, e quanto le cose erano qualitative in ogni aspetto, perchè il cliente era sempre davanti a tutto, e per 117Euro, DOVEVA NUOVAMENTE esserlo.

 

A cura di Manuele “TheDeath”

16PICSEL2017

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sega Genesis 3 Original VS Fake – The Chinese Clone Wars!

Aaah.. i cloni delle console. Han sempre fatto parte di questo mondo, non hanno mai avuto un vero e proprio “successo” e non se ne sono mai andati, rimanendo nell’ombra, in attesa.

Oggi il retrogaming è parlar comune, grazie anche a questo “spopolamento” di massa, i nostri amici dalla Cina hanno trovato nuovi metodi per appetire il palato di un retrogamer, semplicemente offrendo qualcosa di economico rispetto all’originale, oramai diventato costoso e difficilmente reperibile.

Per mia fortuna non ho mai avuto console clone sin da quando ricevetti il NES nell’87, ma mi ricordo benissimo che alcuni miei amici avevano qualcosa del genere, passando dal Terminator 2 (MegaDrive) per arrivare, anni dopo, alla “famosa” Polystation, una vera e propria icona del meme odierno.

Già dagli inzii dei primi cloni, il design era spesso e volentieri diverso dall’originale, quasi a renderlo un prodotto “unico”. Al giorno d’oggi invece sono riproposti in maniera quasi identica, andando a sfruttare il momento “collezionismo” in aggiunta di nuove “tecnologie” e varie licenze scadute o prodotti oramai obsoleti per i consumatori.

Oggi mi è arrivato Il SEGA GENESIS 3, acquistato su Aliexpress.com (una sorta di Amazon tutto cinese). Possiedo l’originale da diversi anni, ma ero curioso di vedere le differenze, anche grazie al fatto del prezzo proposto (circa 30Euro spedito). Questa console, originariamente, fù prodotta da Majesco LTD sotto licenza Sega nel 1998, un ri-lancio economico (49,99 Dollari) come fece Nintendo per Il Super Nintendo ( chiamato “Junior”, in Giappone) e uscì solamente in America.

 

Ad un primo sguardo possiamo notare che la versione originale, a sinistra, e la versione cinese, a destra, sono tuttosommato molto simili.

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La colorazione della scatola originale ha due sfumature di Verde Acqua, mentre quella cinese utilizza Verde Erba e Azzurro alternati.

Oltre all’evidente calo qualitativo delle immagini e dei colori, notiamo subito sul fronte del box che i controller sono decisamente diversi. Nella versione originale è inclusa l’ultima revisione (con modalità TURBO) mentre in quella cinese è proposto il primo modello che uscì a 6 tasti.

Quanto meno c’è da “premiare” il fatto d’aver cambiato immagine del controller con quello inerente nella confezione.

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Da buon tarocco che sia, la versione cinese include i “soliti” millemila giochi in 1 e, come sempre, solamente 5 di loro sono giochi distinti, il resto sono tutti ripetuti all’infinito con nomi e numeri diversi.

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Il retro del box è pressochè identico alla versione originale, a differenza del cambio di colore della scritta in alto, i giochi proposti nel parco titoli sono i medesimi.

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Naturalmente, come qualità di stampa non ci sono paragoni con l’originale.

Per quanto riguarda le dimesioni dei box, sono all’incirca identici.

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La disposizione interna, per la versione cinese, è allocata in una scocca di plastica leggera, include 2 controller anzichè 1 (non menzionati sulla scatola), un foglietto/manuale e l’alimentare/cavo video composito.

La versione originale, invece, ha una bella scatola in cartone rigido.

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Passando alla console stessa, le differenze, al tatto, sono notevoli. La versione cinese non ha praticamente un “peso” suo e sembra leggera come la carta.

La stampa della scritta “SEGA” sulla scocca è storta lateralmente, non è presente l’adesivo arancione sotto lo switch del Power ON/OFF (ideato originariamente in quanto il modello mancava di led che indicava l’accensione), non è compatibile con l’RGB ma solo tramite composito e solo con cavo fornito nella scatola, infine riporta sul retro la scritta “MEGA DRIVE 3” anzichè Genesis 3 come indicato sulle scatole e sul retro della versione originale.

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Il controller è di qualità pessima, tanto che i tasti si muovono e si piegano come fossero denti rotti.

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Infine l’alimentatore, che devo ammettere mi ha fatto sorridere parecchio! Sono spesso pesanti in quanto contengono diversi capacitori/condensatori di grosso calibro e peso, ma quando ho preso in mano quello cinese non ci volevo credere! All’inizio pensavo fosse FINTO. Che fosse, VUOTO. Letteralmente.

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Ho deciso di aprirlo in quando dovevo verificare come diavolo fosse possibile una tale leggerezza per un alimentatore simile, ed effettivamente al suo interno ci sono pochissimi componenti! Abbiamo sicuramente fatto passi avanti nell’elettronica di quei tempi, ma non credevo saremmo arrivati fin qui, a ridurre al minimo la qualità, sacrificando tutto il resto.

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In conclusione posso dire che è sicuramente un prodotto economico senza nessunissima pretesa, ma che non accontenta nessuno delle parti interessate, sia chi voglia collezionare che chi ne voglia fruire, in quanto prodotto qualitativamente inferiore perfino ai cloni che giravano già all’epoca.

Vi consiglio di acquistarlo per il solo alimentatore! Vi assicuro che quando lo avrete in mano l’effetto sarà stravolgente! Abbatterà qualunque pregudizio voi abbiate in merito agli alimentatori anni 90!

A cura di Manuele “TheDeath”

16PICSEL 2017

 

 

 

Sega 32X PAL ASIA (Singapore)

La repubblica di Singapore è la quarta forza commerciale più grande al mondo. Un paese incredibile, frenetico, caotico, culturalmente e tecnologicamente influenzato da multitudini di diverse nazioni.

Proprio come abbiamo già visto per il Sega Mega Drive, anche il Sega 32X rientrò nella categoria ASIA (Cina, India, Singapore, Thailandia), quella stessa categoria che per SEGA era indicizzato come “altri territori“.

A differenza però del Mega Drive, il 32X fù distribuito dalla WYWY Group, una multinazionale di Singapore, fondata nel 1976 dal bilionario Wong Yip Yan, che racchiudeva al suo interno decine e decine di marchi commerciali, passando da automobili, vestiti, cibi confezionati, fino ad arrivare a SEGA stessa.

Non mi è stato possibile reperire una lista dei titoli pubblicati, a causa delle scarse notizie (come sempre!) in rete, ma per il momento ho acquistato Space Harrier, bellissimo arcade porting dello shooter SEGA.

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Queste versioni PAL Asiatiche, proprio come le versioni PAL, USA e JAP, utilizzano confezioni di cartoncino rigido, in questo caso con una grafica completamente nuova e personalizzata per questa regione.

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Oltre alle immagini del gioco, le lingue riportate per la descrizione del gioco sono INGLESE, CINESE e MALESE.

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Genericamente per uso “in ASIA”.

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Il manuale è completamente in Bianco/Nero, per ogni colonna descrittiva riporta la traduzione in tutte e 3 le lingue supportate.

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Il portacartuccia è in cartone reclicato, mentre la cartuccia stessa ha una label che richiama, naturalmente, la grafica del box.

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Sul retro è applicato un adesivo della WYWY Group per indicare l’autenticità del gioco e della sua distrubuzione.

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Esteticamente le trovo davvero belle! Spero di poterne trovare ancora.. chissà magari anche la console stessa!.

Alla Prossima

16PICSEL2017

Dragon Ball Z Portoguese Mega Drive Vers.

Quel posto che è in Spagna ma non è in Spagna, Il Portogallo.

Tralasciando le mie enormi lacune geografiche (o grammaticali…), la ECOFILMES (ora “ECOPlay) fù fondata in portogallo nel 1985, inizialmente questa compagnia era incentrata sulla distrubuzione di film, ma, successivamente nel 1991, ampliarono il loro mercato nel settore videoludico e dopo il cambio di nome nel 2004, ad oggi sono i distrubutori ufficiali di giochi e periferiche passando da EA, Microsoft, fino ad arrivare a Capcom, Sega, Konami e Square Enix.

Le informazioni reperibili su questa compagnia si fermano a quanto riportato da loro stessi nel sito web, ma usando un pò di intuizione “ludica” oserei dire che si tratta un pò della nostra GIG, o della TecToy in Brasile.

Diciamo quindi “semplici” importatori, a cui piaceva tanto fare i crossup nelle loro distrubuzioni, proprio come Dragon Ball Z per MegaDrive.

Il picchiaduro VS di Bandai, vero e proprio “contentino” per colmare la totale carenza di giochi inerenti all’universo DB sui sistemi SEGA (su Super Nintendo ci sono ben 7 GIOCHI, 4 Picchiaduro e 3 Rpg) ha avuto la sua prima release in territorio Giapponese, successivamente è uscito PAL in territorio FRANCESE (i primi in europa a godere del manga e dell’anime già dagli albori), fino ad oggi dove ho scoperto/reperito la versione “mischiata”, ufficiale, della ECOFILMES.

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Partendo dalla copertina possiamo già notare la completa ri-edizione grafica che fù proposta al pubblico, completamente diversa dalla versione Giapponese e PAL Francese.

La costina blu è stata la variante grafica che SEGA ha riproposto durante gli ultimi anni di vita del Sega Mega Drive. Non è riportata nessuna data di pubblicazione sulla confezione, però queste nuove vesti sono entrate in circolo dal 1994 in poi, rendendo di fatto questa pubblicazione come tra le ultime nella commercializzazione.

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E da qui in poi iniziano i miscugli, ovviamente. Non solo l’edizione è un assemblato totale, ma ne esistono di due versioni. Esiste una seconda versione dove è inclusa la cartuccia Giapponese con tanto di indicazione sulla cover frontale, indicando la necessità di utilizzare un convertitore per poterla utilizzare su sistemi PAL (a quanto pare, GRATUITO con l’acquisto del gioco, mica male!)

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La mia copia invece ha la cartuccia, niente di meno che, tale e quale alla versione PAL Francese, senza alcuna indicazione sulla cover, non essendo necessario un adattatore.

Anche qui, immaginandoci un pò gli avvenimenti, credo abbiamo acquistato un lotto di cartucce “miste” PAL e GIAPPONESI, succesivamente le hanno suddivise e adattate a seconda della disponibilità e della cover. Il mix nel mix.

E infine, il libretto. Proprio come era da prassi per TecToy in Brasile, traduzione portoghese “alla ben venga” su carta monocromatica, con cover principale direttamente presa dalla versione Giapponese del gioco.

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Alla prossima strambezza!

A cura di Manuele “TheDeath”

16PICSEL

Il MegaDrive Asiatico “d’oro” Parte 3

Rieccomi qua!

Si, lo so, milioni e milioni di voi (al diavolo la modestia, facciamo miliardi) si sono chiesti che fine avessi fatto. Nessuna. Sono sempre qua. Ma sapete, un pò la voglia, un pò il tempo, la casa nuova, il lavoro… le solite cose ecco.

Ho avuto una piccola tregua per quanto riguardava gli acquisti di videogiochi inerenti alle versioni “strambe” che tratto qui su 16PICSEL, non mi sono certamente mancati il resto degli acquisti, ma siccome queste versioni si trovano raramente, ho limitato del doppio la possibilità di scrivere qualche nuovo articolo qui sul mio blog.

Tralasciando evitabili scuse, su ebay ho reperito 3 giochi per la collezione inerente ai videogiochi per Sega Mega Drive d’importazione ASIATICA, come ve ne avevo parlato nei primi articoli che ho scritto, e l’update successivo.

Il primo della lista è JURASSIK PARK. Questo è un fondo di magazzino che ho reperito da un venditore thailandese (dove appunto venivano distribuiti, oltre ad altre aree limitrofe).

Gioco che non mi è mai piaciuto più di tanto, ma a pensarci bene, non ricordo nessun ottimo gioco che fosse tratto da/dai film (MegaCD… brrr…), han sicuramente mantenuto le aspettative.

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Qualche giorno dopo, lo stesso venditore, mi ha contattato dicendomi che aveva reperito anche un altro gioco, World Of Illusion, che conoscevo bene, ma che mi mancava nella lista.

I giochi della disney sono incredibilmente tutti belli (chi più chi meno, ma pure sempre belli), sono decisamente l’opposto di Jurassik Park. World Of Illusion è un ottimo platform, magari non storico e bellissimo come Castle Of Illusion, però bello e colorato.

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E per finire, Garou Densetsu / Fatal Fury. Reperito da un inglese, è tutto sommato un buon porting della versione Neo Geo (AES/MVS), ma lo trovo un pelino inferiore alla versione SNES, forse a causa del tipico suono “metallico” che produce lo YAMAHA YM2612.

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Bene, fatto questo, ci si legge il prossimo anno!

Ok, ok. Tenterò di dare un dignitiso ritorno a questo piccolo e sconosciuto blog, sperando che i miei casual-readers apprezzino, seppur in poche dosi!

A cura di Manuele “TheDeath”

16PICSEL 2017

 

 

 

Samsung Alladin Boy by SEGA Korea

Ed eccomi tornato nuovamente a parlare di retrogaming in territorio Coreano. Le regole di mercato? Le medesime! Tutto quello che non è Made In Korea che se ne resti pure a casa propria! Ma naturalmente come tutte le leggi, volente o nolente, possono essere raggirate favorevolmente.

Così come Nintendo “chiese” (ndr. Pagò) Hyundai per la distribuzione del suo Comboy/Super Comboy (NES e SNES), Samsung si prese la sua parte targata SEGA, proprio come abbiamo visto per il Sega Saturn, o meglio, il Samsung Saturn.

A parte il nome “modificato”in Super Alladin Boy (che senza il “Super” fù il nome dato al Master System), di fatto la macchina restava tale e quale nelle funzioni e soprattutto nel parco titoli. La tipologia delle confezioni rimaneva invariata, box in plastica con copertina trasparente.

Lo stile delle cover si suddivideva in due categorie, first party, ovvero giochi realizzati direttamente da SEGA e i third party, giochi realizzati da altre compagnie. I first party, come Sonic 3 e Sonic Collection, venivano proposti con copertina frontale “full cover artwork”, mentre i third party venivano proposti con copertina a cornice bianca e cover del gioco al suo interno.

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Alcune di queste confezioni first party, come appunto per Sonic 3, non erano internamente marchiate con logo “SEGA” ma bensì utilizzavano il logo del Samsung Super Alladin Boy, indicando quindi che parte della produzione, probabilmente, era stata realizzata in territorio Coreano, proprio come era successo per la TEC TOY, in Brasile.

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La tipologia della cartuccia era di formato Giapponese. Il più delle volte il gioco all’interno era la versione NTSC USA o direttamente, senza traduzioni, la versione Giapponese stessa.

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Il retro della cartuccia elencava le solite note d’avviso, naturalmente trascritte in Coreano, in aggiunta del logo SAMSUNG direttamente stampato sulla scocca della cartuccia, solo ed esclusivamente per i giochi first party.

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Il retro del box di Sonic 3, con l’unica e sola indicazione di SEGA e licenza annessa, applicata come bollino cartaceo e nemmeno stampata su copertina! Ammetto che mi è balenata l’ìdea di qualche addetto SAMSUNG, in un sotterraneo segreto di massima sicurezza, passare ore ed ore ad applicare adesivi “illegalmente”… ironico.

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Il manuale del gioco era di formato classico Giapponese, all’interno completamente in Bianco/Nero, tipologia scelta per tutte le edizioni dei giochi, sia first party che non.

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Ed ecco un box “standard” dei giochi Third Party, in questo caso ONDAL JANGUN “Ragazzo Prodigio”, da noi conosciuto come Mystical Defender, mentre in Giappone come Kujakuō 2: Geneijō (孔雀王2)

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Ondal Jaggun è uno dei pochi titoli in mio possesso a cui è stata fatta una completa traduzione, in game, del gioco in lingua Coreana. La possibilità che ve ne siano altri, trattandosi di un titolo third party, è sicuramente remota.

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Ed infine le costine dei giochi, partendo dall’alto: Logo Samsung Super Alladin Boy, codice prodotto con indicazione grandezza del gioco in MB, nome del gioco e logo “mistico” a cui purtroppo non ho reperito nessuna informazione in merito.

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A cura di Manuele “TheDeath”

16PICSEL 2016

Il Megadrive Asiatico “d’oro” Parte 2

Un piccolo update per quanto riguarda i giochi Megadrive in versione Asiatica, come ve ne avevo parlato nel primissimo articolo con cui ho inaugurato, diciamo, il mio blog 16PICSEL!

Questi giochi sono abbastanza incomuni da reperire, spesso ho dovuto guardare pagine e pagine di Ebay in quanto non indicizzati come pal asia, ma semplicemente come giochi PAL per Megadrive… in sostanza ho dovuto cercare e guardare foto su foto!

Nella sezione si aggiunge:

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Instruments of Chaos Starring Young Indiana Jones, reperito per puro caso (era indicizzato come PAL ASIA), ed è un titolo che non avevo mai visto nè mai giocato. Ahimè dopo una ventina di minuti me ne sono pentito, in quanto il gioco non eccelle certamente. Chi ha provato The Terminator su Super Nintendo capirà.. l’effetto scopa dietro. Peccato.

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Grazie però a questo gioco ho approfondito il discorso, riscontrando che alcune versioni erano quelle NTSC USA, pacchettizate in equal modo, e comunque leggibili dalla console di regione ASIA. Decisamente è stata presa la versione USA e schiaffata con forza all’interno della cartuccia.

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Aladdin, uno dei platform più belli che si possono trovare su Mega Drive (personalmente, dopo RISTAR e CASTLE OF ILLUSION) anche se ho sempre preferito la versione per SNES. Versione NTSC anche in questo caso, reperito da un venditore italiano su ebay.

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Cyborg Justice, che è forse un esperimento più che un gioco.. probabilmente tentarono di realizzare un beat em up con più animazioni fluide possibili e con grafica avveneristica, il gioco però è ripetitivitissimo (esiste come parola? Petaloso?) e alla lunga annoia.

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Batman Returns, un nome, 3 giochi diversi. Su mega CD fù una specie di action/gioco di corse alla Super Chase HQ, su SNES un medio/buono Beat Em up a scorrimento, mentre su Megadrive seguì la scia del predecessore (Sunsoft) come un action/platform, valido, ma nulla di più.

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E infine il re dei picchiaduro, Super Street Fighter II, con una conversione arcade abbastanza convicente e di realizzazione molto valida in generale. Questo è uno dei giochi PAL ASIA che si reperisce con più facilità ma non ha prezzi molto accessibili (50/70Euro), ho optato per una versione molto più economica (20Euro) in quanto mancante di libretto extra in Bianco e Nero.

 

A Cura di Manuele “TheDeath”

16PICSEL

MegaDrive II By TECTOY Brasile

Viajar na maionese!” Che se cercate il blog di cucina, scusate, è il posto sbagliato!

“Una cosa molto assurda”, che fù la stessa identica cosa che pensai quando scoprì il mondo SEGA in Brasile, ma partiamo dagli inizi.

Se come molti di me si ricorderanno della fantastica GIG (nd. Giochi Preziosi), in Brasile sicuramente si ricorderanno inverosimilmente della loro TEC TOY.

Formata da ex dipendenti “Sharp“, la Tec Toy divenne, in pochi anni, una delle compagnie di pubblicazione/distribuzione più fruenti in tutto il territorio. Dopo aver fiutato la nuova ondata di business relazionata ai videogiochi interattivi, Tec Toy acquistò la licenza dei prodotti SEGA e si mise da subito alla commercializzazione dei suoi prodotti.

A differenza di Nintendo, che non ottenne nessun partner così convenevole, Tec Toy ebbe un successo INCREDIBILE, tanto che a quell’epoca, se si parlava di videogiochi, si parlava di SEGA Master System e Mega Drive. Fù così prorompente nel mercato che se ne continuò a parlare (e a uscire videogiochi in commercio) fino al 1997. Il Nintendo NES (Nintendhino, come lo chiamavano loro) e lo SNES erano praticamente INESISTENTI.

I videogiochi rilasciati furono davvero molti, alcuni di questi (i primi giochi a catalogo) erano distribuiti in bellissime confezioni cartonate, altre invece furono delle vere e proprie esclusive per il Brasile, come ad esempio Duke Nukem 3D o Yu Yu Hakusho Sunset Fighters.

Tec Toy però, a differenza della nostra GIG, non solo distribuiva e pubblicava, ma fabbricava anche tutti i suoi prodotti (console, giochi, accessori) all’interno del suo territorio, tutto ciò gli concesse di poter rilasciare revisioni hardware proprie, nuove console e nuove “versioni” a proprio piacimento.

Ed è qui che entra in gioco il MEGA DRIVE II che sono riuscito a reperire grazie ad un amico, ed è stata più un occasione unica che rara. Lo è stato perchè i Brasialiani, proprio come i Giapponesi, sono estranei a Ebay e utlizzano un circuito di commercio online dell’usato tutto loro (MercadoLivre) dove naturalmente, proprio come per Yahoo Auction, non è possibile acquistare in modo diretto, ma bisogna appoggiarsi a qualche amico (o agente) che acquista e spedisce per conto nostro. Ad aggiungersi al fatto che sono anche difficili da reperire posso garantire che è stato un momento più che fortunato!

Naturalmente la prima domanda è: “Perche si chiama MegaDrive 2? è chiaramente il primo modello (Europeo e Americano) che tutti noi ben conosciamo“. Qui subentra quanto anticipato prima, ovvero che Tec Toy, avendo piena licenza, poteva creare “revisioni”, vere o non, di tutto quello che produceva. In questo caso è stata una mossa commerciale per illudere il consumatore di un nuovo modello “con hardware interno migliorato”, in quanto il primo modello che tutti noi conosciamo fù realmente commercializzato, ma che effettivamente non aggiungeva nulla di nuovo rispetto a prima.

Quindi il Mega Drive 2 che è uscito da noi come lo hanno chiamato da loro?” Bhe facile no? Mega Drive III! Ma forse stò correndo un pò troppo!

Ritorniamo al nostro Mega Drive II

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Questa è la presentazione del box della console, oltre a includere Sonic The Hedgehog veniva mostrato il rendimento su una vera tv, i giochi disponibili, il master system converter e i contenuti generali della confezione.

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La disposizione all’interno del box, con un vano per la cartuccia di Sonic sotto la console stessa.

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E naturalmente la regina della festa! Prodotta interamente in Brasile. Il suo stile ricalca molto la versione Americana (Sega Genesis) che riporta la scritta HIGH DEFINITION GRAPHICS nella parte superiore, la sua esclusiva scritta MEGA DRIVE II, mentre sul retro riporta il logo TEC TOY, la zona di produzione e le specifiche della console con l’indicazione della licenza SEGA. La console è di regione “PAL” a 50Htz.

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Vari opuscoli e certificati di garanzia con codice numerico, riporta inoltre i centri di riparazione/sostituzione ufficiali in tutto il territorio Brasiliano.

Le istruzioni sono riportate in portoghese su un semplice manualetto in bianco/nero.

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Il classico controller a 3 tasti, che a differenza delle versioni PAL/JAP e USA ha la dicitura “MEGA DRIVE CONTROL PAD” anzichè “Computer VideoGame Control pad“, quasi a voler indicare l’esclusività del suo utilizzo.

L’alimentatore, che stranamente è sia pesante che molto grosso e ingombrante, riporta la dicitura del voltaggio (220V) e gli heartz di frequenza (50Hz)

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L’immancabile modulatore RF, l’incubo di ogni giocatore dell’epoca!

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E infine il gioco incluso, Sonic The Hedgehog. Il box, anch’esso stampato in brasile, ha un design della confezione tutto suo, con nuovi font e screenshot del gioco.

Il manuale, in portoghese, è completamente in bianco/nero, inclusa, teoricamente, la copertina.. ma può darsi che qualcuno ha avuto il momento “pittore” quel giorno…

A cura di Manuele “TheDeath”

16PICSELS 2016

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