Finalmente è arrivato Ultra Street Fighter 2 su Nintendo Switch! Era un titolo che aspettavo già dall’annuncio della nuova console, con nuovi personaggi, nuovi bilanciamenti e modalità online funzionale.
Sono consapevole che su questo blog, 16PICSEL, tratto principarlmente materiale Asiatico/Coreano/Brasiliano e così via, ma vorrei espandere i contenuti, perchè ho interesse in qualunque cosa relativa ai mondo dei videogiochi, e proprio come molti altri, mi piace anche l’elettronica e le modifiche inerenti al settore.
Ho sempre e dico sempre, giocato a Street Fighter con l’arcade stick (ma così come praticamente il 99% dei picchiaduro). Dato che questo gioco, con i JoyCon, assolutamente NON funziona (ingiocabile), speravo avrei trovato “conforto” con il pro controller, ed un ottimo controller tra l’altro, ma non sono riuscito nemmeno in quel caso a trovare quel conforto tipico che ho quando utilizzo l’arcade stick per questi giochi.
Ho già modificato parecchi controller in passato per renderli degli arcade stick e se ci penso bene, non me ne manca per nessuna console, almeno, per quelle che lo richiedono (il NES non è sicuramente tra questi), quindi, dato che attualmente un arcade stick per Switch non “esiste” (o almeno, quello della HORI ancora non è in commercio, e chissà se lo sarà mai a questo punto) ho deciso di sacrificare un pro controller a favore della mia schizofrenia.
Dopo aver completamente smontato il controller facendo riferimento su Google/ifixit, ho creato il corpo dello stick utilizzando pannelli di PVC spessi 0,5cm, ho forato l’uscita della presa USB C e posizionato la motherboard secondaria sul piano, incollando la batteria agli spinotti con della colla a caldo.
Ho analizzato la prima motherboard, che è collegata alla seconda tramite un cavo piatto, fortunatamente riscontrando i pads tasti/direzionali “vecchia maniera”, con punti di saldatura possibile senza troppi sforzi, in questo caso. Temevo che, come ad esempio il pad della PS3, la pcb utilizzata fosse di plastica sottile e i pads fossero di grafite conduttiva invece che di metallo, ma fortunatamente, anche confermando le ricerche su internet, non è stato così, rendendomi il lavoro in gran parte più facile.
La vera difficoltà l’ho riscontrata per i tasti dorsali. R/L e ZL/ZR sono sistemati su, appunto, un foglio di plastica conduttiva con piste di grafite. Questo foglio a “T” finisce su un connettore piatto a 5 PIN.
Utilizzando un multimetro e seguendo le tracce anche visivamente ho rilevato i punti di connessione, i pinout.
Seguendo i “vias”, ovvero le piste, e partendo dal connettore a 5 pin, ho rilevato dove le tracce si posizionassero sulla pcb nella parte frontale, in modo che avrei potuto saldare il tutto direttamente sul fronte.
Sfortunatamente (ma giustamente, siamo nel 2017) questa pcb ha dei punti di connesione estremamente minuscoli, sia per quanto riguarda i tasti dorsali che per i tasti “+/HOME/SHARE”.
Ho dovuto utilizzare dei cavi spessi da 0,02decimi e forzarli all’interno dei forellini (i Vias, appunto) finchè non fossero passati dall’altro lato della pcb e infine applicare giusto un micro-goccio di saldatura a stagno per farli rimanere in sede.
Questi sottilissimi (e molto fragili!) cavi mi hanno preoccupato sulla loro tenuta generale, quindi ho preso una vecchia scheda JAMMA arcade oramai guasta e irriparabile e ho rimosso il connettore jamma per creare vari ponticelli in modo che avrei potuto adattare i fili disponendoli a piacere oltre che a poterli mappare con più facilità.
Ho rimosso lo sporco con carta vetrata e ho diviso il connettore in base a tutte le connesioni che mi servivano.
Ho preseguito a saldare iniziando a mappare i tasti sui pads, hanno tutti e 4 i ground in comune.
Poi il turno della crociera direzionale, anche in questo caso il ground è comune ma NON si collega al ground dei tasti, per tanto ho dovuto creare un altro punto di connessione sul mio schedino jamma ed utilizzarlo esclusivamente per il ground dei tasti.
Infine la parte più rognosa, dove ho dovuto mappare le micro vie una ad una ed inserire i cavi da 0,02 all’interno. Anche in questo caso il ground è comune per questi tasti ma non si collega nè ai direzionali nè ad A/B/X/Y. Sostanzialmente la PCB gestisce 3 MASSE(ground) individuali. Il simbolo della casetta mi è venuto benissimo.
Il risultato finale, con lo schedino jamma extra da 3PIN per le 3 MASSE.
Seguendo lo schedino che mi sono creato ho iniziato a collegare tutto il resto dello stick. Ho utilizzato tasti e leve SANWA. Lo schedino jamma è stato incollato su un pezzo di legno in modo da poterlo ereggere per praticità nella saldatura.
Ed ecco il risultato finale 🙂
Spero magari possa aiutarvi nel creare il vostrom se ne sentite il bisogno irrefrenabile come il sotto scritto! Ci si becca online allora? HADOUKEN!
A cura di Manuele “TheDeath”
16PICSEL2017